Leggendo google porgo i miei estremi addii ad un mondo che ricordo altrove, in spazi bianchi e neri, vivi di vita propria, lenti e temibili ma di parola, che mantenevano in un certo senso quel che promettevano. Terribili foto del passato che spengono i ricordi in un disegno. Incontro nei pensieri della gente cose e contesti che ritrovo intatti, come morti.
Google accoglie con le parole i contributi involontari di tutti, è un'enciclopedia paradossale, un'estrema ratio della conoscenza che nega se stessa.
via ludovico di monreale, 26 - videorlab
Margi
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*Una rivista che comunica per mezzo degli elettroni. Si chiama Margi ed è
nata da LEADER,un programma Cee per lo sviluppo di aree di tutta Europa
part...
1 settimana fa
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